Matematico francese. Dapprima insegnante alla scuola
Politecnica, rassegnò le dimissioni per esercitare la professione di
agente di cambio a Chartres, senza peraltro abbandonare i suoi studi. Le
scoperte fatte nel campo della geometria proiettiva gli valsero ben presto
l'elezione a corrispondente dell'Accademia (1839) e a professore della Sorbona
(1846). Nelle sue ricerche si preoccupò di liberare la geometria dai
procedimenti di calcolo divenuti ormai tradizionali. Alla base della sua
speculazione è la nozione del
rapporto anarmonico, origine delle
sue brillanti teorie dell'omografia e dell'omologia concretando - in un modo di
trasformazione particolare, dove a un punto corrisponde una retta e ad una retta
un punto - la feconda dottrina della dualità (Espernon 1793 - Parigi
1880).